di Lucio Russo
Il dibattito sulla scuola, che attrae di solito molta meno attenzione di quanto meriterebbe, si è arricchito di recente di un interessante contributo di Ernesto Galli della Loggia (L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola, Marsilio, 2019), che è allo stesso tempo un saggio abbastanza documentato sulla storia della crisi della scuola italiana e un pamphlet in cui le idee dell’autore sul tema (ma anche sulla politica italiana e sulla cultura in generale) sono esposte con il consueto vigore.
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Una recensione esemplare. Critica in modo analitico senza omettere gli argomenti
in cui concorda col testo in discussione. Dovrebbe uscire su un quotidiano di grande tiratura. L’argomento è di vitale importanza.
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Gentile professor Russo,
la ringrazio molto della sua lunga e attenta recensione del mio libro
sulla scuola. E anche, voglio aggiungere, la ringrazio – oltre che del
suo tono garbato e costruttivo: le assicuro una vera rarità di questi
tempi – delle sue obiezioni a un certo numero di mie affermazioni.
Obiezioni che mi fanno capire come talvolta non mi sia curato a
sufficienza di soppesare o di esprimere meglio il mio pensiero. In
particolare per ciò che riguarda la distinzione tra materie cosiddette
umanistiche (definizione che preferisco a quella di “letterarie”) e
cosiddette scientifiche. In realtà la mia idea in proposito è che la
distinzione dovrebbe essere tra materie che hanno o non hanno una più
o meno vasta e immediata (insisto: immediata ) applicazione
pratico-produttiva. Per cui la matematica in modo assoluto (che per
molti versi io assomiglio alla filosofia: immagino facendo orripilare
i matematici) e la fisica in buona parte, mi sembrano partecipare di
alcune caratteristiche fondamentali del sapere umanistico. E dunque,
tra l’altro, entrambe meriterebbero, specie la matematica, di avere
più spazio e considerazione di quanto abbiano oggi proprio nel liceo
classico.
Mi rammarico davvero di non aver dato spazio a questo
punto, certamente non secondario, per qualsiasi discorso sulla scuola,
ma sono lieto che almeno in questo commento abbia potuto sia pure in
piccola parte rimediare.
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Un applauso all’autore per partecipare al dialogo, cosa rara e preziosissima! Grazie.
Volevo osservare che la sua assimilazione di matematica e filosofia e’ alla radice della filosofia greca (chi scriveva “Non entri chi non conosce la geometria “?) ed inoltre e’ completamente in linea con il pensiero di grandi intellettuali italiani come Enriques, Castelnuovo, Volterra, che vennero marginalizzati a causa del fascismo, vedi ad es.
http://www.treccani.it/enciclopedia/federigo-enriques_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Scienze%29/
Forse sarebbe ora di riprendere queste discussioni. Abbiamo persone come Lucio Russo, trovosia colpevole negligenza non dare loro piu’ spazio nel dibattito pubblico…
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