Criptovalute vietate in Iran: cosa succede e quali token sono bloccati

Quando si parla di criptovalute vietate in Iran, un insieme di attività digitali regolate da leggi nazionali che limitano l'uso di asset crittografici per controllare il flusso di capitale e proteggere la valuta nazionale. Queste restrizioni non sono un semplice divieto, ma una risposta a pressioni economiche, sanzioni internazionali e timori di evasione fiscale. L'Iran non ha bandito tutte le criptovalute, ma ha messo al bando l'uso di piattaforme centralizzate come Binance, Coinbase e altre che non rispettano i controlli governativi. Il governo vuole controllare ogni transazione, e le criptovalute decentralizzate rappresentano una minaccia al monopolio della moneta nazionale, il rial.

Il mining criptovalute Iran, l'attività di validazione delle transazioni blockchain attraverso potenza di calcolo, spesso associata a grandi consumi energetici. È stata una delle prime attività bloccate nel 2022, quando il paese ha affrontato una crisi energetica grave. Le centrali elettriche non riuscivano a soddisfare la domanda domestica, e i minatori consumavano fino al 2% dell'intera energia nazionale. Oggi, il mining è permesso solo con licenza ufficiale e con energia proveniente da fonti non sussidiate dallo Stato. Chi lo fa senza autorizzazione rischia multe pesanti o persino la chiusura dei dispositivi. Questo ha spinto molti minatori a trasferirsi in paesi come Kazakistan o Georgia, dove le regole sono più flessibili e i costi energetici più bassi.

Le leggi cripto paesi, normative nazionali che definiscono la legalità, la tassazione e l'uso delle criptovalute in ogni giurisdizione. In Iran, non esiste un quadro chiaro per gli investitori privati: non è illegale possedere Bitcoin o Ethereum, ma è proibito scambiarli su exchange stranieri o convertirli in rial senza autorizzazione. Il governo ha creato un proprio sistema di token digitale, il digital rial, per sostituire le criptovalute esterne. Ma molti iraniani continuano a usare Bitcoin per proteggere i risparmi dall'inflazione, spesso attraverso mercati neri o peer-to-peer. Questo crea un paradosso: il paese vieta le criptovalute, ma ne è uno dei maggiori utilizzatori al mondo per necessità economica.

Se cerchi informazioni su exchange bloccati, token considerati rischiosi o come funziona il mining in contesti repressivi, troverai qui analisi concrete su piattaforme come KriptoArena, LocalCoin DEX o progetti falliti che hanno cercato di operare in Iran. Non ci sono teorie: solo fatti verificati su cosa è realmente vietato, cosa è tollerato e cosa ti può costare caro. Qui non si parla di ipotesi, ma di ciò che sta succedendo ora, tra sanzioni, blackout e chiavi private che nessuno può recuperare.

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