Se ti sei chiesto chi può davvero controllare Bitcoin, Ether o i token emergenti, la risposta è un conflitto aperto tra due agenzie federali: la SEC (Securities and Exchange Commission, l'autorità che vigila sui titoli finanziari negli Stati Uniti) e la CFTC (Commodity Futures Trading Commission, il organismo che regola i mercati dei futures e delle commodities). Nel corso di questo articolo vedremo perché la loro rivalità è al centro della regolamentazione delle criptovalute, quali sono i punti di differenza più critici e cosa può significare per gli operatori del mercato.
Origini della disputa
Il conflitto ha radici che risalgono al 2015, quando la CFTC ha pubblicato la sua prima dichiarazione ufficiale nel caso Coinflip, Inc., affinché "Bitcoin e altre valute virtuali rientrano nella definizione di commodity". Subito dopo, la SEC ha iniziato a utilizzare il famoso Howey Test per stabilire se un token fosse un titolo. Il test, nato da una decisione della Corte Suprema del 1946, verifica se vi è un investimento di denaro in un'impresa comune con l'aspettativa di profitto derivante dallo sforzo di altri.
Nel 2018, la corte federale di New York ha confermato la giurisdizione della CFTC sui "beni" scambiati in mercati uniformi, collocando Bitcoin e altri token nella categoria "commodity". Nel frattempo, la SEC ha rafforzato la propria posizione, avviando azioni legali contro ICO e piattaforme di scambio che, a suo avviso, operavano senza registrazione. Da allora, la tensione è cresciuta, culminando in una serie di casi giudiziari e leggi proposte come il CLARITY Act del 2024.
Come le agenzie definiscono le criptovalute
La differenza principale sta nella definizione di "commodity" rispetto a "security". La CFTC si basa sul Commodity Exchange Act (CEA), che le conferisce piena autorità su futures, swap e opzioni legati a beni. La SEC, invece, si appoggia al Securities Act del 1933 e al Securities Exchange Act del 1934, che le consentono di regolamentare tutte le attività connesse a titoli, compresi broker, exchange e auto‑regolamentazioni.
In pratica, se un token NON supera il Howey Test (es. Bitcoin, Ether), la CFTC lo tratta come commodity. Se il token supera il test (es. molte ICO), la SEC lo considera un security. La classificazione è spesso incerta, creando una zona grigia che obbliga le imprese a una "dual compliance" costosa.
Struttura normativa: SEC vs CFTC
| Parametro | SEC | CFTC |
|---|---|---|
| Base legale | Securities Act 1933 & Securities Exchange Act 1934 | Commodity Exchange Act (CEA) |
| Strumento principale di controllo | Registrazione titoli, obblighi di divulgazione, enforcement su ICO | Regolamentazione futures/derivati, anti‑fraud su mercati spot |
| Test di classificazione | Howey Test | Definizione di commodity del CEA (bene fungibile, qualità uniforme) |
| Esempi tipici di asset sotto loro giurisdizione | Token venduti tramite ICO, stablecoin con claim di rendimento | Bitcoin, Ether, futures su Bitcoin, contratti su Litecoin |
| Principali enforcement 2023‑2025 | 23 azioni contro piattaforme crypto (es. Coinbase, Binance) | 15 segnalazioni anti‑manipolazione su mercati derivati |
Il quadro sopra riassume le aree di sovrapposizione e le divergenze. La CFTC si concentra su prodotti derivati, ma ha anche potere anti‑fraud in mercati spot. La SEC, invece, domina la sfera dei titoli e delle offerte pubbliche.
Casi chiave e decisioni giudiziarie
Alcuni casi hanno plasmato la disputa:
- CFTC v. McDonnell (2018): conferma che le valute virtuali sono "goods" e quindi commodity.
- SEC v. Coinbase (2023‑2025): la SEC accusa Coinbase di operare come exchange di titoli non registrato; nel 2025 il caso è stato chiuso con un accordo, segnalando un possibile softening della posizione SEC.
- Terra/Luna (2023‑2024): la SEC ha presentato accuse di violazione dei titoli, mentre la CFTC ha avviato indagini su pratiche di mercato manipolative.
- Decisione del giudice Failla (2024): ha respinto la mozione di Coinbase, confermando la plausibilità della teoria della SEC sul Howey Test per alcuni token.
Queste sentenze mostrano come i tribunali spesso riconoscano entrambe le autorità, ma lasciano spazio a interpretazioni divergenti.
Impatto sul settore e costi di compliance
Il conflitto ha costi tangibili. Un'indagine Deloitte del 2024 indica che le imprese crypto spendono in media 2,7 milioni di dollari all'anno per la conformità, con il 44 % di questi costi attribuiti direttamente alla duplice giurisdizione SEC‑CFTC. Analisi di DLx Law segnala che una valutazione legale per determinare la natura di un token richiede 3‑6 mesi e circa 185 000 USD.
Le grandi exchange come Kraken e Gemini hanno adottato strategie di "dual compliance", incrementando le spese operative del 35 %. Il risultato? Ritardi nei lanci di prodotto, riduzione degli investimenti e perdita di quote di mercato. Secondo la BCG, gli Stati Uniti detengono solo il 14 % del volume globale di crypto, una flessione rispetto al 32 % del 2020, in parte dovuta a questa incertezza regolamentare.
Prospettive future e possibili soluzioni
Il percorso verso una risoluzione passa per leggi come il CLARITY Act, approvato dalla Camera nel 2024, che propone di assegnare alla CFTC la supervisione dei "digital commodities" che soddisfano tre criteri di decentralizzazione e assenza di diritti di proprietà. Il Senato, invece, sta elaborando un "Digital Asset Determination Process" più complesso.
Le previsioni del Bipartisan Policy Center (maggio 2025) indicano una probabilità del 68 % che entro la fine del 2025 venga approvata una legge di compromesso: la CFTC otterrà la giurisdizione principale su Bitcoin ed Ether, mentre la SEC rimarrà il guardiano delle offerte di token più recenti. Nel frattempo, stati come l’Oregon stanno lanciando cause statali contro exchange, mostrando che la pressione potrebbe venire anche dal livello locale.
Se la normativa si stabilizza, gli esperti stimano che entro il 2027 gli investimenti US‑crypto potrebbero crescere di 500 miliardi di dollari, recuperando parte della quota persa a favore di giurisdizioni più chiare come l’UE, che ha già implementato la normativa MiCA.
Checklist per le imprese crypto
- Identifica la natura del token: applica il Howey Test. Se superato, prepara la registrazione SEC.
- Verifica se il token è usato in contratti derivati: in tal caso, valuta le regole CFTC su futures e swaps.
- Valuta la possibilità di classificazione come "digital commodity" secondo il CLARITY Act (decentralizzazione >= 75 %, assenza di diritti di proprietà).
- Implementa un programma anti‑fraud che soddisfi sia le linee guida SEC (SOC 2, KYC/AML) che CFTC (surveillance sui mercati spot).
- Stabilisci un budget di compliance: considera 2,7 M USD annui + 185 K per token, più eventuali costi di dual compliance.
- Monitora le evoluzioni legislative: segui il progresso del bill CLARITY e le proposte del Senato.
- Prepara un piano di risposta rapida per eventuali azioni di enforcement da parte di SEC o CFTC.
Seguendo questi punti, le aziende possono ridurre l’incertezza e limitare i costi legati alla doppia supervisione.
Domande frequenti
Qual è la differenza fondamentale tra SEC e CFTC?
La SEC regola i titoli finanziari e utilizza l'Howey Test per decidere se un token è un security. La CFTC si occupa di commodity e derivati, regolando futures, swap e, in certa misura, i mercati spot delle crypto.
Bitcoin ed Ether sono considerati securities?
Finora le corti hanno confermato che Bitcoin ed Ether sono commodity, quindi sotto la giurisdizione della CFTC, non della SEC.
Cosa è il CLARITY Act?
È una proposta di legge approvata dalla Camera che assegna alla CFTC la supervisione dei "digital commodities" che soddisfano criteri di decentralizzazione e assenza di diritti di proprietà, lasciando alla SEC i token che restano securities.
Quali sono i costi medi di compliance per una crypto‑startup?
Secondo Deloitte, circa 2,7 milioni di dollari all’anno, di cui quasi metà è dovuta alla doppia giurisdizione. Aggiungi circa 185 000 USD per ogni token da analizzare.
Quando si prevede una risoluzione legislativa?
Le previsioni indicano che entro la fine del 2025 potrebbe essere approvato un compromesso che assegna alla CFTC la giurisdizione principale su Bitcoin ed Ether, mantenendo la SEC su nuovi token.