Il dibattito su CBDC valuta digitale emessa dalla banca centrale, riconosciuta come moneta legale e progettata per coesistere con i sistemi di pagamento esistenti sta attraversando una fase di accelerazione in cui le autorità monetarie di tutto il mondo cercano di trasformare i pagamenti, mentre le criptovalute private token digitali decentralizzati, tipicamente basati su blockchain pubbliche, che operano al di fuori dell’ecosistema bancario tradizionale si affermano come alternativa più rapida e meno regolamentata. In questo articolo scopriamo dove sono i progressi, quali sono le principali sfide e perché la competizione tra questi due mondi sta cambiando il panorama finanziario globale.
Stato attuale dello sviluppo delle CBDC
Nel 2025, 134 paesi, che rappresentano il 98% del PIL mondiale, stanno attivamente esplorando o sviluppando una CBDC. Di questi, 81 banche centrali sono ancora nella fase di esplorazione, mentre 69 hanno avviato progetti pilota o di sviluppo avanzato. Solo quattro nazioni - Bahamas, Nigeria, Giamaica e Zimbabwe - hanno già lanciato una CBDC operativa, ma fonti ufficiali ne indicano fino a 11 con implementazioni più mature.
I membri del G20 mostrano un impegno particolarmente forte: 19 paesi stanno esplorando le proprie CBDC e 16 hanno superato la fase di sperimentazione, con piani concreti per un rollout nazionale entro i prossimi cinque anni.
Le principali iniziative transfrontaliere
Le CBDC puntano a risolvere uno dei limiti più duri dei sistemi di pagamento tradizionali: la lentezza e il costo dei trasferimenti internazionali. Attualmente, 29 paesi partecipano a progetti transfrontalieri, tra cui spiccano mBridge (una piattaforma multi-CBDC guidata dalla Banca Centrale del Cambogia e dal Pakistan) e Project Dunbar della Banca dei Regi Uniti, che coinvolge le tre maggiori banche centrali del G7. Questi esperimenti hanno già gestito transazioni per un valore complessivo di 59miliardi di dollari nel 2025, con una crescita del 45% rispetto all’anno precedente.
Come le CBDC si differenziano dalle criptovalute private
| Caratteristica | CBDC | Criptovalute private |
|---|---|---|
| Emittente | Banca centrale nazionale | Network decentralizzato (es. Bitcoin, Ethereum) |
| Stato legale | Moneta legale | Asset digitale, non riconosciuto come moneta legale nella maggior parte dei Paesi |
| Regolamentazione | Conforme a normativa AML/CFT, privacy e protezione dei consumatori | Regolamentazione variabile, spesso incerta |
| Sicurezza | Infrastruttura controllata da autorità pubbliche, con audit regolari | Dipende dalla robustezza della blockchain e dalla gestione delle chiavi private |
| Interoperabilità | Progettata per integrarsi con sistemi di pagamento esistenti e altri CBDC | Richiede wallet e exchange separati, integrazione limitata |
| Scalabilità | Può sfruttare infrastrutture bancarie nazionali, con potenziale elevato | Variabile: alcune blockchain (es. Solana) sono altamente scalabili, altre (es. Bitcoin) meno |
| Privacy | Livello di anonimato limitato per garantire tracciabilità | Elevato anonimato, ma spesso soggetto a tecniche di de‑anonimizzazione |
Il confronto mostra che le CBDC eccellono soprattutto in ambito regolamentazione, interoperabilità e sicurezza istituzionale, mentre le criptovalute private mantengono vantaggi in termini di privacy e resistenza alla censura.
Le sfide tecniche e operative delle CBDC
Le banche centrali stanno sperimentando diversi modelli operativi. La Reserve Bank of India ha lanciato simultaneamente versioni retail e wholesale della sua CBDC, includendo funzionalità offline per garantire l’accesso anche in zone senza connettività. Il Bank of Japan, dal canto suo, ha condotto piloti dal 2023, focalizzandosi su design dell’interfaccia utente e su come la CBDC possa coesistere con carte di credito e conti bancari tradizionali.
Un punto critico è la cyber‑resilience. L’IMF, nel suo studio del 2024, ha evidenziato che più di 100 banche centrali considerano la modernizzazione dei sistemi di pagamento un’opportunità per costruire infrastrutture più sicure rispetto a quelle delle criptovalute private, ma avverte anche che la complessità di un ecosistema CBDC amplifica le superfici di attacco. Per mitigare questi rischi, molte autorità stanno integrando soluzioni basate su tecnologia di identità digitale su blockchain e su sistemi di monitoraggio in tempo reale.
Regolamentazione, AML/CFT e impatti macroeconomici
Il 48% dei paesi coinvolti in progetti transfrontalieri ha già armonizzato le proprie regole AML/CFT per facilitare i flussi CBDC. Inoltre, il 38% sta testando sistemi di verifica dell’identità basati su blockchain, riducendo i tempi di compliance da giorni a pochi minuti.
Dal punto di vista macroeconomico, l’IMF ha identificato tre scenari principali per le CBDC: sostituzione del contante, dei depositi bancari e delle riserve. La sostituzione del contante è già in atto in nazioni con alta penetrazione digitale, ma la sostituzione dei depositi bancari può creare rischio di “run” se i cittadini convertono rapidamente i loro risparmi in CBDC, indebolendo la capacità di credito delle banche, come osservato dall’Atlantic Council.
Competizione con le criptovalute private: casi d’uso specifici
Le CBDC hanno trovato un vantaggio competitivo chiaro nei pagamenti transfrontalieri, dove la cooperazione tra banche centrali permette di ridurre costi di settlement da oltre il 3% a meno dell’1%. Le criptovalute private, al contrario, mantengono la leadership in ambiti dove è richiesta una resistenza totale alla censura, come le transazioni su mercati non regolamentati o l’uso in paesi soggetti a sanzioni internazionali.
Nel settore dell’inclusione finanziaria, le CBDC possono sfruttare le reti di pagamento esistenti per raggiungere le aree non bancarizzate, offrendo conti digitali a costi marginali. Le criptovalute private forniscono una soluzione alternativa, ma la mancanza di protezione normativa rende più difficile l’adozione di massa in economie emergenti.
Prospettive future e scenari di coesistenza
Guardando al resto del decennio, è probabile che vedremo un panorama ibrido: le CBDC saranno adottate per usi governativi, pagamenti di massa e trasferimenti internazionali, mentre le criptovalute private continueranno a prosperare in nicchie ad alta privacy e in economie informali. Il successo di entrambi dipenderà da fattori come la velocità di innovazione tecnica, la chiarezza normativa e, soprattutto, la fiducia degli utenti.
In sintesi, la competizione non è una guerra a somma zero. Piuttosto, è una spinta reciproca verso sistemi di pagamento più veloci, sicuri e inclusivi. Il prossimo passo per i governi sarà decidere quando e come integrare le CBDC con le infrastrutture esistenti, mantenendo al contempo uno spazio per le soluzioni decentralizzate che continuano a mettere pressione sui tradizionali modelli di governance monetaria.
Domande frequenti
Domande frequenti
Qual è la differenza principale tra una CBDC e una criptovaluta come Bitcoin?
Una CBDC è emessa da una banca centrale, ha corso legale e segue le regole AML/CFT; una criptovaluta è decentralizzata, non ha corso legale e la sua regolamentazione varia da Paese a Paese.
Quali paesi hanno già lanciato una CBDC operativa?
Le fonti più recenti indicano Bahamas, Nigeria, Giamaica e Zimbabwe; alcune analisi includono anche altri 7 paesi con lanci pilota avanzati.
Le CBDC possono funzionare offline?
Sì, progetti come quello della Reserve Bank of India prevedono funzioni offline tramite dispositivi hardware certificati, per garantire l’uso anche senza connettività internet.
Come le CBDC influenzano la privacy dei cittadini?
Le CBDC prevedono una tracciabilità limitata a fini di monitoraggio AML/CFT, quindi offrono meno anonimato rispetto a Bitcoin, ma consentono al contempo una maggiore protezione contro frodi bancarie.
Che ruolo hanno le iniziative transfrontaliere come mBridge?
mBridge e progetti simili testano l’interoperabilità tra CBDC di diversi paesi, riducendo costi e tempi dei pagamenti internazionali e creando uno standard comune per le future transazioni cross‑border.